il modo più rapido per perdere peso e guarire tante patologie
Sintesi del libro
IL-DIGIUNO-PUÒ-SALVARVI-LAVITA
del dottor Herbert
Shelton, grande igienista americano
Sommario
PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE
CAPITOLO 1 - VOI E IL DIGIUNO
CAPITOLO 2 – I CHILI CHE
SCOMPAIONO
CAPITOLO 3 – VIVERE SENZA
MANGIARE
CAPITOLO 4 – FAME CONTRO APPETITO
CAPITOLO 5 – QUATTRO BUONE
RAGIONI PER DIGIUNARE
CAPITOLO 6 – FORZE ED ENERGIE IN
AUMENTO
CAPITOLO 7 – IL DIGIUNO UCCIDE?
CAPITOLO 8 – IL DIGIUNO PUÒ
CURARE?
CAPITOLO 9 – DIGIUNO: DOVE E
QUANDO?
CAPITOLO 10 – COSA BISOGNA SAPERE
SE SI STA DIGIUNANDO
CAPITOLO 11 – NOVE PUNTI
FONDAMENTALI
CAPITOLO 12 – L’INTERRUZIONE DEL
DIGIUNO
CAPITOLO 13 - IL DIGIUNO MANTIENE
SANI?
CAPITOLO 14 – IL DIGIUNO E IL
RINGIOVANIMENTO
CAPITOLO 15 – DIGIUNARE PER
INGRASSARE
CAPITOLO 16 – I BAMBINI POSSONO
DIGIUNARE?
CAPITOLO 17 – IL DIGIUNO NELLE
MALATTIE ACUTE
CAPITOLO 18 – IL DIGIUNO NELLE MALATTIE CRONICHE
CAPITOLO 19 – IL CASO DEL
RAFFREDDORE COMUNE
CAPITOLO 20 - LA SCLEROSI
MULTIPLA
CAPITOLO 21 - L’ASMA
CAPITOLO 22 - L’ARTRITE
CAPITOLO 23 - L’ULCERA PEPTICA
CAPITOLO 24 - L’EMICRANIA
CAPITOLO 25 - LA POLLINOSI
(FEBBRE DA FIENO)
CAPITOLO 26 - LA PRESSIONE ALTA
CAPITOLO 27 - IL DIGIUNO E IL
CUORE
CAPITOLO 28 - LE COLITI
CAPITOLO 29 - LA PSORIASI E GLI
ECZEMI
CAPITOLO 30 - L’INGROSSAMENTO
DELLA PROSTATA
CAPITOLO 31 - LA GONORREA (O
BLENORRAGIA)
CAPITOLO 32 - IL MORBO DI
PARKINSON
CAPITOLO 33 – LA NEFRITE
CAPITOLO 34 - I CALCOLI BILIARI
CAPITOLO 35 - IL TUMORE ALLA
MAMMELLA
CAPITOLO 36 - LA STERILITÀ NELLE
DONNE
CAPITOLO 37 - DIGIUNARE DURANTE
LA GRAVIDANZA
CONCLUSIONE
PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE
Molti mettono in evidenza i
pericoli del digiuno. Altri invitano a farli sotto controllo medico o in
ospedale se superiori a tre giorni.
I sintomi presentati come “effetti collaterali”
del digiuno sono solo la continuazione dei sintomi che precedentemente venivano
soppressi con sigarette, caffè e medicine.
Infatti, scompaiono gradualmente
col passare del tempo.
D’altra parte, alcuni ricercatori
fanno soddisfare il bisogno di liquidi durante il digiuno col caffè, il tè,
bevande gassate, birra, vino, ecc. o magari somministrando medicine o
permettendo di fumare.
I danni sono causati piuttosto dai
medici coi loro controlli ed esami che tolgono tranquillità al digiunante
È errata l’idea che occorrono i
clisteri per impedire il riassorbimento delle sostanze tossiche dal colon. La
dieta a base di uva o di estratti di carote o di grano sono utilizzati anche
dagli igienisti ma non va dimenticato il digiuno totale.
PREFAZIONE ALLA
PRIMA EDIZIONE
L’esperienza di 45 anni col digiuno
ha consentito al dottor Shelton di constatare il ruolo del digiuno nel
mantenere la salute, nell’eliminare il dolore, nel controllare il peso corporeo
e nel prolungare la vita.
Il digiuno non è una cura, ma aiuta
le risorse corporee a facilitare la guarigione e a perdere i chili di troppo
più velocemente di qualsiasi altro metodo.
Solo un esperto di digiuno, però,
può risolvere i problemi di salute di un individuo e di soddisfarne i bisogni.
Questo libro vuole affrontare uno
dei maggiori problemi degli Americani, cioè gli eccessi alimentari presentando
i nuovi concetti igienisti di chili, di dieta, esercizio, riposo e abitudini
corrette.
CAPITOLO 1 - VOI E
IL DIGIUNO
Gli animali digiunano quando stanno
male o sono feriti oppure nel tempo dell’accoppiamento o dell’allattamento.
Già in tempi molto remoti l’uomo ha
digiunato nelle malattie acute.
Un uomo di settant’anni soffriva da
13 anni di una serie di disturbi: asma bronchiale, sinusite, sordità
all’orecchio sinistro, difficoltà a urinare per ingrossamento della prostata,
soffriva d’impotenza e portava gli occhiali. Era stato curato per anni ma non
aveva ottenuto nessun miglioramento durevole, anzi era peggiorato.
Gli fu ordinato di smettere subito
e per sempre le medicine. La prima notte ebbe una crisi d’asma, ma l’igienista
gli consigliò di aspettare che passasse e così avvenne. Dopo sei giorni di
digiuno era in grado di evacuare l’urina come un bambino. Gradualmente le sue
cavità si pulirono perfettamente. Al 36° giorno recuperò l’udito. Tornato a
casa si accorse che non era più impotente. Non sempre l’udito è recuperabile.
Lo stesso vale per la cecità, la quale si può recuperare più spesso se c’è solo
un difetto di rifrazione.
CAPITOLO 2 – I
CHILI CHE SCOMPAIONO
Il metodo più rapido e sicuro per
perdere peso è il digiuno e il modo più efficace per mantenere il peso forma
consiste nel rifiutare il ritorno alle abitudini alimentari errate.
Il mettersi a dieta funziona molto
raramente poiché richiede molto autocontrollo. Bisogna, però, far controllare
il digiuno da una persona esperta che sappia riconoscere i segnali di pericolo.
Mediamente si perde mezzo chilo il
giorno. All’inizio si possono perdere anche nove chili in una settimana, ma le
persone con basso tasso metabolico, i primi giorni hanno una perdita di peso
irrisoria.
Le persone obese respirano più
facilmente, hanno più facilità di movimento, perdono la sensazione di
stanchezza e di pesantezza di stomaco, la pressione sanguigna si abbassa, il
cuore riposa e la salute migliora.
Alcune persone dicono che il
digiuno è stata l’esperienza più bella della vita. In genere, comunque,
rappresenta un’esperienza assai migliore di quella provata quando si mangia.
La fame a volte non si prova
neanche i primi giorni, ma in generale diminuisce a partire dal terzo giorno.
Se si hanno difetti organici o
affezioni croniche anche i digiuni di breve durata dovrebbero essere seguiti da
uno specialista. Tuttavia potrebbero esserci anche condizioni nascoste pronte a
manifestarsi in occasione di un digiuno.
CAPITOLO 3 – VIVERE
SENZA MANGIARE
Anche gli animali riescono a vivere
a lungo senza mangiare e magari si riproducono e allattano nonostante il
digiuno.
Anche l’uomo, ordinariamente, può sopravvivere
per settimane o mesi senza mangiare col processo dell’autolisi che rende
disponibili le riserve per i bisogni dei vari tessuti e per la loro crescita.
Diversi esperimenti hanno
dimostrato che, a differenza della sovralimentazione e della sottoalimentazione,
il digiuno prolunga la vita e produce rigenerazione e rinnovamento.
Non si deve confondere il digiuno
in presenza di riserve sufficienti nei tessuti per nutrire gli organi vitali,
con l’inedia o il morire di fame quando le riserve sono esaurite.
I tessuti meno importanti sono i
primi a essere consumati. Quando le riserve stanno per esaurirsi la fame
ritorna imperiosa. I tessuti cattivi portano a un esaurimento più rapido delle
riserve poiché fanno scendere più rapidamente il peso. Influiscono sulla durata
massima del digiuno anche l’attività fisica ed emotiva svolta e la temperatura
(il freddo).
In ogni caso non deve mai mancare
l’acqua.
CAPITOLO 4 – FAME
CONTRO APPETITO
La fame è una sensazione normale e
piacevole come la sete. Non va confusa con i “morsi dello stomaco”.
È anche una sensazione
intermittente dovuta al bisogno di cibo. Quelli che hanno sempre fame in realtà
presentano sintomi patologici.
In assenza di fame non vi è ragione
di ingerire cibo: è la regola più importante, che si stia bene o male. Durante
la malattia non si digerisce perché il cibo viene espulso col vomito o con la
diarrea e questo sforzo inutile rallenta la guarigione.
È un errore spingere i bambini a
mangiare ricorrendo a promesse di regali o a minacce.
La pretesa fame dei primi due
giorni di digiuno solitamente è dovuta a irritazione gastrica.
CAPITOLO 5 –
QUATTRO BUONE RAGIONI PER DIGIUNARE
1)
Riduzione
di peso: il digiuno è la via più veloce, sicura ed efficiente.
2)
Il
digiuno consente di utilizzare le energie per lavori diversi da quello
digestivo.
3)
Permette
il riposo del sistema digerente, ghiandolare, circolatorio, respiratorio e
nervoso.
4)
Secondo
John Tilden il digiuno rappresenta il metodo più sicuro per disintossicare il
corpo.
Riguardo all’idea che i tessuti
malati sono i primi a essere consumati nel digiuno, ciò non è molto vero nel
cancro, che può anche ridursi, ma è di solito incapsulato e separato dal resto
del corpo, mentre i tumori benigni spesso sono intaccati e riassorbiti.
Le degenerazioni idropiche, gli
accumuli edemici e i rigonfiamenti sono spesso espulsi rapidamente.
CAPITOLO 6 – FORZE
ED ENERGIE IN AUMENTO
Un gran numero di soggetti, invece
di perdere le forze durante il digiuno, le acquistano, al contrario di quelli
che usano le diete energetiche nel momento in cui iniziano un digiuno.
Le persone più deboli traggono i
maggiori benefici quando iniziano un digiuno. La debolezza, infatti, nella
maggioranza dei casi deriva dall’intossicazione dell’organismo anziché dalla
mancanza di cibo.
È un errore esortare a insistere
col “buon cibo nutriente” il soggetto che continua a indebolirsi.
Specialmente nella polmonite è
importante non mangiare. È controproducente alimentari i malati e poi dare
cardiotonici e morfina per calmare i dolori. Ciò può causare la morte del
paziente. I malati si ristabiliscono se messi a digiuno, invece hanno ricadute
se sono alimentati.
Shelton ha visto malati che non
erano in grado di salite le scale nonostante che fossero alimentati, e che
invece correvano su e giù se messi a digiuno.
Sono stati fatti dei record da
atleti durante il digiuno.
Quando l’esperto consiglia di
interromperlo, però, generalmente il digiuno aumenta le forze del soggetto.
CAPITOLO 7 – IL
DIGIUNO UCCIDE?
Non è la fase del digiuno a
uccidere ma quella successiva dell’inedia.
Il digiuno non è una cura, non può
guarire le persone che hanno raggiunto lo stadio dell’irreversibilità. Essi
morranno che digiunino o no. In tale caso, tuttavia, è crudele riempire il
paziente con quantità eccessive di cibo, atte solo ad aumentare le sue
sofferenze.
CAPITOLO 8 – IL
DIGIUNO PUÒ CURARE?
Il dottor Weger affermava che nulla
è più gratificante che vedere il ristabilimento con digiuni relativamente brevi
da malattie come eczema cronici, orticaria cronica, ulcere varicose, ulcere
gastriche e duodenali, asma, artrite, coliti, dissenteria amebica, endocardite,
sinusite, bronchite, neurite, morbo di Bright, appendicite acuta e cronica, dolorosi
tic facciali, fistole, psoriasi, ogni genere di disturbo digestivo, calcoli
urinari e biliari, pellagra, glaucoma, noduli alle mammelle, epiteliomi,
emicranie, acidosi, epilessia, morbo di Parkinson, morbo di Reynaud e anche
l’atassia locomotoria.
Molte altre patologie potrebbero
essere aggiunte e non si tratta di casi isolati ma di gruppi.
Il digiuno di per sé non cura
nulla, è solo un periodo di riposo fisiologico che offre all’organismo
l’opportunità di fare da solo quello che non può fare in tempo di sazietà e
attività completa.
Secondo l’igienismo le cure non
esistono. È l’eliminazione delle cause a permettere all’organismo di guarire da
sé, se è ancora possibile. Ad esempio si credeva che il cortisone fosse una
“cura sicura”, ma non si dovette aspettare molto tempo per scoprire che era una
cura illusoria come le altre.
La produzione degli effetti può
terminare solo se si eliminano le cause che li sviluppano: un alcolizzato non
può guarire continuando a bere alcolici, né guarire da un tumore al polmone se
continua a fumare.
Non sono i trattamenti
farmacologici, psicologici o chirurgici che guariscono se non si cessano le
cause. Il chirurgo può cucire insieme i due lembi di una ferita e curarla, ma
non può guarire la ferita stessa: la saldatura delle due parti è un processo
che solo l’organismo può compiere.
CAPITOLO 9 –
DIGIUNO: DOVE E QUANDO?
Il digiuno va fatto in qualunque
momento dell’anno, quando è necessario, quantunque sia più piacevole
digiunare col caldo.
Quando non c’è appetito è bene
digiunare piuttosto che stimolarlo. Il buon cibo nutriente può uccidere molto
più velocemente di quanto possa risultare benefico.
Non ci si deve aspettare dei
risultati immediati poiché la malattia ha richiesto molto tempo per svilupparsi
e, in più, gli organi sono deteriorati. Occorrono spesso vari digiuni, tuttavia
non sempre si può affrontare un digiuno di una durata qualsiasi (debolezza,
gravi malattie cardiache, cancri, diabete, tbc avanzata) poiché non si
otterrebbe nulla.
Nel cancro del fegato e del
pancreas è meglio evitarlo. Lo stesso in caso di paura del digiuno.
Le donne in gravidanza - salvo occasionalmente
per saltare qualche pasto se necessario - fanno bene a non digiunare. Lo stesso
durante l’allattamento poiché il digiuno riduce il latte e poi non aumenta
subito appena smesso il digiuno.
Il luogo migliore in cui fare il digiuno è
un’istituzione igienista situata in campagna, lontano dai rumori e dall’aria
inquinata e nella calma e in cui ci si possa riposare ed esporre al sole sotto
l’assistenza di un igienista esperto, anche perché il digiunante può avere
paura.
Al contrario la casa propria è un
ambiente ostile per via di parenti e amici ostili al digiuno per ignoranza.
La durata del digiuno non può essere stabilita
arbitrariamente. L’esperto deve osservare il digiunante ogni giorno e
interrompere la pratica se è opportuno.
In generale il digiuno lungo è
preferibile a tanti digiuni brevi, che inoltre possono causare danni e riuscire
alquanto più costosi e sgradevoli al paziente poiché può non arrivare mai agli
stadi piacevoli del digiuno.
CAPITOLO 10 – COSA
BISOGNA SAPERE SE SI STA DIGIUNANDO
Di solito le sensazioni del digiuno
sono superiori a quelle che si provano quando si mangia, ma può succedere che
siano spiacevoli in alcuni stadi.
Specialmente all’inizio si possono
provare disturbi dovuti alla sporcizia dei tessuti.
Si possono provare sintomi di
rigetto nell’alcolista o di depressione in chi ha fatto uso di stimolanti.
Si può avere nausea, vomito,
irritabilità, insonnia, debolezza, dolori, mal di testa.
Sono di breve durata e raramente
gravi. Se si torna a un’alimentazione leggera, i disturbi cessano ma poi
occorre un digiuno più lungo.
Quasi sempre all’inizio del digiuno
la lingua diventa bianca, la bocca assume un sapore cattivo e l’alito è di
cattivo odore, sgradevole, i denti appaiono impastati e si sviluppa la febbre.
Tutto ciò rappresenta un processo purificatore. Anche l’urina diventa scura o
addirittura nera dopo un giorno di digiuno e di odore molto forte. Ciò dura per
una o due settimane. Di solito il dimagrimento è maggiore nelle persone grasse.
Il digiuno può essere utile anche
alle persone magre che non sono riuscite a prendere peso con le diete ingrassanti.
La sensazione di debolezza durante il digiuno è dovuta al rilassamento
dell’organismo e cessa prima che ritorni l’appetito.
I processi di purificazione sono
molto spiacevoli solo in una piccola percentuale di casi. Eventuali eruzioni
cutanee vanno considerate processi di purificazione. Anche vertigini,
svenimenti, palpitazioni ed altro sono crisi senza pericolo.
Nausee e vomiti – da uno a sette
giorni – sono crisi presenti nel 15% dei casi e sono da considerare molto
benefiche anche se fastidiose. Se ciò dura parecchi giorni e i liquidi non
vengono ritenuti si può verificare la disidratazione. Allora occorre
interrompere il digiuno.
La diarrea è molto rara nel digiuno
e ha una funzione purificatrice.
CAPITOLO 11 – NOVE
PUNTI FONDAMENTALI
Il digiuno è un processo molto più
complicato di quanto immaginino i suoi sostenitori. I suoi inconvenienti non
sono gravi, i pericoli pochi e quasi mai gravi, ma per ottenere i migliori
risultati occorre seguire delle regole precise.
Specialmente nelle malattie
croniche, nelle persone molto deboli e con diversi danni organici occorre molta
abilità per sanare tali situazioni col digiuno. Non basta un dottore a caso.
È necessario soddisfare tutti i
bisogni fisiologici dell’organismo. Essi sono presenti anche nella malattia:
aria, acqua, calma, sole, calore, attività fisica, riposo, sonno, pulizia,
tranquillità della mente. Soltanto il
cibo deve venire dalle riserve interne dell’organismo.
1)
LA
PREPARAZIONE. Consiste nelle abitudini mentali ed emotive, liberando tutte le
paure del digiuno. In caso di paura è bene mettere il paziente a dieta mentre
sta un po’ di giorni con altri che invece digiunano finché non chiederà lui
stesso di essere messo a digiuno.
2)
IL
RIPOSO. Ridurre al minimo l’attività fisica, mentale e sensoriale affinché le
energie siano conservate per i processi di guarigione ed escrezione. Cioè
riposarsi a letto, evitare discussioni ed evitare preoccupazioni. Non
affaticare gli occhi con la lettura, la televisione, i film. Niente rumore. Il
riposo è di immenso valore per i deboli e i tossiemici. Col riposo gli organi
spossati recuperano il loro vigore mentre con la stimolazione si esauriscono
maggiormente.
3)
L’ATTIVITÀ. Nei digiuni dimagranti è permesso
un esercizio moderato, sotto controllo. Per gli altri tipi di digiuno
l’attività è un inutile spreco di energia.
4)
IL
CALORE. Chi digiuna si raffredda facilmente e ciò inibisce l’eliminazione,
aumenta i disturbi ed esaurisce più rapidamente le riserve. Ciò vale anche nei
mesi estivi, specialmente per i piedi. I piedi freddi impediscono il sonno a
chi digiuna.
5)
L’ACQUA.
Usare l’acqua più pura disponibile, magari l’acqua di sorgente o distillata o
filtrata. Ma non bere in eccesso, potrebbe diminuire la quantità di materiale
espulso. Nei mesi estivi bere acqua fresca ma non di frigorifero che potrebbe
rallentare il ristabilimento. A volte può essere più piacevole l’acqua calda,
col permesso del supervisore.
6)
LE
IMMERSIONI NELL’ACQUA. La pulizia è
necessaria anche nel digiuno ma quelle devono essere brevi altrimenti
indeboliscono. L’acqua deve essere tiepida, vicino alla temperatura corporea.
Lavarsi velocemente e uscire dall’acqua. Se il malato è troppo debole fargli
una spugnatura a letto.
7)
I
BAGNI DI SOLE. I raggi solari sono un fattore nutritivo essenziale soprattutto
nel metabolismo del calcio, del fosforo e nell’assicurare forza ai muscoli.
Quando è troppo caldo prendere il sole la mattina o nel tardo pomeriggio,
altrimenti a mezzogiorno o in qualsiasi momento. Iniziare con cinque minuti
davanti e cinque dietro il primo giorno. Aumentare un minuto al giorno fino a
un massimo di trenta minuti per lato. Però se il digiuno dura più di venti
giorni limitarsi a otto minuti per lato. Se il sole indebolisce e irrita il
digiunatore, ridurre l’esposizione.
8)
I
PURGANTI. Secondo Shelton è nocivo usare purganti, clisteri. Non c’è niente di
meglio del digiuno per favorire l’eliminazione.
9)
LA
SOFFERENZA. È sbagliato interrompere il digiuno in caso di sofferenze poiché in
tali situazioni le capacità digestive e assimilative sono ridotte e ingerendo
il cibo si aumentano le sofferenze, mentre il digiuno le abbrevia.
CAPITOLO 12 –
L’INTERRUZIONE DEL DIGIUNO
Il momento ideale per interrompere
il digiuno è quello in cui si manifesta il ritorno dell’appetito accompagnato
dalla lingua pulita, dell’alito e della bocca gradevoli.
L’appetito ritorna quasi sempre –
salvo nei casi disperati – anche prima dell’esaurimento delle riserve. Anzi,
nei digiuni abbastanza lunghi all’inizio l’appetito si manifesta in ogni
momento della giornata. In questo caso bisogna controllarsi altrimenti si
perdono tutti i benefici del digiuno.
Tuttavia molti digiuni sono
interrotti molto prima del ritorno dell’appetito perché il digiunante è troppo
debole o troppo magro per continuare, oppure per mancanza di tempo o di denaro
o di voglia di continuare. Magari credono di poter continuare con una dieta, ma
poi spesso se ne pentono.
Gli animali, almeno i cani, quando
sospendono il digiuno riprendono l’alimentazione a poco a poco e rifiutano la
carne per i primi quattro o cinque giorni.
La dottoressa Vetrano, prendendo
esempio dagli animali usava alimenti interi anziché i succhi di frutta anche
per stimolare la peristalsi e la secrezione dei succhi gastrici per riempire lo
stomaco ed evitare l’ossidazione delle vitamine.
Se il digiuno raggiunge o supera le
due settimane:
Il primo giorno Shelton usava dare
un etto di arancia (pesata senza buccia) ogni due ore dalle otto alle diciotto
se il digiuno veniva interrotto la mattina senza il ritorno dell’appetito.
Il secondo giorno usava due etti di
frutta ogni due ore, anche di tipo diverso ogni volta.
Il terzo giorno sei etti di arance
intere o di melone a colazione, di due o tre pomodori per pranzo e di tre o
quattro arance per cena. Al posto delle arance si può usare l’uva o altra
frutta succosa.
Dopo il terzo giorno non è più
necessario pesare il cibo.
La frutta deve essere fresca, ben
matura e masticata bene e mangiata senza fretta.
Il quarto giorno una piccola
colazione composta di agrumi o di un paio di altri frutti freschi o di melone;
a pranzo un’insalata di verdure senza sale, olio e aceto, limoni o altri
condimenti e un vegetale cotto non contenente amido. A cena di nuovo frutta, un
pasto leggero ma un po’ più abbondante della colazione.
Il quinto giorno colazione a base
di frutta, pranzo con insalata, due verdure cotte, e una patata arrosta e una
proteina (piccola quantità). A cena frutta. Magari un bicchiere di latte acido (da
latte intero).
Il sesto giorno si aumenteranno le
quantità del quinto giorno.
Alla fine della prima settimana il
soggetto dovrebbe essere in grado di alimentarsi normalmente.
Non è permesso di mangiare tra i
pasti o prima di coricarsi.
Si può adottare anche il consumo di
due pasti o uno solo il giorno ma solo dopo aver messo su qualche chilo.
Durante la prima settimana è bene continuare
a riposarsi a letto e riprendere l’attività molto lentamente, poiché si è deboli
e si ritarderebbe l’eventuale effetto ingrassante se questo è lo scopo del
digiuno.
Se il digiuno è durato meno di due
settimane:
si può cominciare con quattro etti
di frutta intera ogni due ore e proseguire come nel programma precedente. Nei
digiuni brevi sono necessarie meno cautele e l’attività può essere ripresa più
in fretta, ma solo dalle persone sane.
Nell’interrompere il digiuno non
fare mai le cose in fretta.
CAPITOLO 13 - IL
DIGIUNO MANTIENE SANI?
Ogni
abitudine deve essere controllata e deve adattarsi alle leggi immutabili che
governano l’organismo.
L’alimentazione moderna è
costituita da alimenti raffinati. Essi non equivalgono mai agli alimenti
naturali. I trattamenti distruggono i minerali essenziali alla vita, eliminano
o rendono inutilizzabili gran parte delle vitamine, gli enzimi, e gli
aminoacidi.
È necessario mangiare normalmente
frutta e verdura fresca e cruda. Evitare i cibi prodotti dalle industrie,
mangiare quelli interi.
Le noci e le noccioline
rappresentano tra le migliori fonti di proteine. Anche le foglie verdi, che ne
contengono piccole quantità. Se ci si nutre così non occorrono integratori di
vitamine e di minerali.
I frutti dolci interi rappresentano
le migliori forme di zuccheri perché sono combinati con vitamine e minerali.
CAPITOLO 14 – IL
DIGIUNO E IL RINGIOVANIMENTO
Una donna sessantenne soffriva da
molto tempo di una malattia cardiaca minore. Digiunò per tre settimane a letto.
Si sentì il cuore riposato e tranquillo, quasi da dimenticarsi di averlo. Perse
dieci chili di peso, la sua pressione si abbassò, alleggerendo il cuore da un
gran peso. Ciò fu accompagnato da un senso generale di benessere e di vigore.
L’insonnia fu sostituita da sonni tranquilli. La funzione intestinale riprese
come quella cardiaca. Ebbe una maggiore giovinezza della figura e lucentezza
degli occhi.
Normalmente si riscontra un
miglioramento della vista e dell’udito, dell’olfatto e del gusto.
Gli esperimenti su animali hanno
dimostrato che il digiuno o la riduzione dell’alimentazione allungano molto la
vita.
Nell’uomo, i ricercatori affermano
che dopo i trentacinque anni il ringiovanimento è ridotto, ma Shelton obiettava
che ciò avviene perché non si correggono gli errori precedenti di vita.
Senza pretendere l’eterna
giovinezza, si può forse arrivare giovani a quella che ora si considera un’età
avanzata.
CAPITOLO 15 –
DIGIUNARE PER INGRASSARE
Cibo
e nutrizione non sono sinonimi. La sovralimentazione non consente di ingrassare
se la digestione e l’assimilazione sono danneggiate.
In
questo caso è necessario disintossicare l’organismo affinché possa digerire e
assimilare meglio.
Il
digiuno aumenta la capacità di utilizzare l‘azoto. Ciò facilita la produzione
di tessuti migliori di quelli grassi che derivano da eccessi di amidi, zuccheri
o grassi.
Nel
digiuno viene accelerato il metabolismo, soprattutto l’anabolismo. Dopo il
digiuno i tessuti sono più ricettivi agli elementi nutritivi e assimilano
proteine, vitamine e minerali più prontamente anche negli individui che
precedentemente presentavano tali problemi a tale riguardo.
Nella
sovralimentata America la carenza di peso è dovuta il più delle volte all’impossibilità
di digerire e assimilare il cibo che i soggetti consumano. Le persone in tali
condizioni non hanno appetito e non traggono beneficio dal consumare “buon cibo
nutriente”.
Essi
trarranno grossi vantaggi da un digiuno di durata adeguata e da un migliore
modo di vivere generale. In tal modo alcune delle persone che prima non
riuscivano a prendere peso, dopo un po’ di tempo hanno bisogno di perderlo.
La
durata necessaria del digiuno varia da caso a caso. Possono bastare 10-15
giorni, ma non sempre, ed è necessario scoprire e allontanare le cause del
danneggiamento nutritivo. Dopo il digiuno si dovrà adottare una dieta consistente
in un 60% di frutta e verdura fresca e cruda e il resto in carboidrati e
proteine.
Inoltre
dovranno procurarsi tutti gli altri fattori igienici: esercizio fisico, aria
fresca, bagni di sole se possibile, molto riposo e sonno, tranquillità emotiva
e l’abbandono di tutte le abitudini nocive.
CAPITOLO 16 – I
BAMBINI POSSONO DIGIUNARE?
Molte
madri temono che i loro figli si lascerebbero morire di fame se non fossero
costretti a mangiare. In realtà i bambini sanno istintivamente quando e per
quanto tempo digiunare e saranno essi stessi a chiedere cibo nel momento che il
loro corpo glielo chiederà. Il digiuno è il migliore degli aperitivi, è
migliore della coercizione o del tentare i bambini con pietanze squisite o con
piatti prelibati, delle vitamine e dei tonici.
D’altra
parte le madri che permettono ai figli di mangiare tra i pasti, magari dolci o
biscotti, non dovrebbero sorprendersi se poi non hanno fame al momento di
mettersi a tavola.
McCarrison,
uno studioso del campo dietetico, affermava che la perdita dell’appetito è uno
dei segni caratteristici delle carenze di vitamine, che segnala un disastro
incombente.
Dare
ai bambini più frutta e verdura fresca e cruda e meno cereali, pane, patate,
biscotti, dolci e caramelle. Eliminare le bibite. Le vitamine non sono
necessarie se i bambini mangiano i cibi naturali che le contengono. Invece
delle caramelle o dei gelati dare loro datteri, fichi secchi, banane o altra
frutta dolce più saporita e genuina, arance e pesche.
Ai
bambini deperiti o malati di gastrite, tonsille o adenoidi, diarrea o
febbricitanti, passa il desiderio di cibo e si dovrebbe permettere loro di
saltare qualche pasto.
Anche
uno stato di eccitazione insolita, un picnic o una gita, può provocare
indigestione – sintomi di irritabilità, insonni, agitazione nel sonno, alito
cattivo, “dolori della crescita”, macchie bianche intorno alla bocca, nausea,
vomito – dovrebbe far saltare qualche pasto.
I
bambini si debilitano se sono presi in braccio troppe volte, se vengono
strapazzati, se il loro sonno viene interrotto o se sono infastiditi dai rumori
– comprese le discussioni domestiche -, se vengono troppo coccolati, eccitati
dai giochi, esposti a temperature troppo calde o fredde, sovralimentati, se ai
primi sintomi di malattie vengono loro somministrate delle medicine e se si fa
un uso eccessivo delle vaccinazioni.
Da
ciò deriva l’indigestione che provoca fermentazione e decomposizione degli
alimenti. Ciò causa irritazione degli intestini e di tutte le altre mucose.
Se,
invece, l’alimentazione viene sospesa, l’indigestione cessa rapidamente e si
evitano le malattie che potrebbero derivarne: enterite, cholera infantum, colite,
dissenteria, polmonite, orticaria, morbillo, vaiolo, scarlattina.
Nelle
malattie dello stomaco e dell’intestino l’alimentazione dovrebbe essere sempre
interrotta.
CAPITOLO 17 – IL
DIGIUNO NELLE MALATTIE ACUTE
Nell’inverno del 1927 una donna
chiamò un igienista affermando che la figlia stava morendo di polmonite e che
aveva consultato cinque medici i quali le avevano detto tutti che non potevano
fare nulla salvarla.
L’igienista le raccomandò di
gettare tutti i medicinali nella pattumiera, di tenere la figlia a letto al
caldo ma con ricambio d’aria, a digiuno dal cibo e di lasciarle bere acqua
secondo i suoi desideri.
Vent’anni dopo, divenuta una
splendida donna si sposò e mandò una fotografia delle sue nozze all’igienista
che la tenne come un trofeo.
Succede spesso che un malato si
salvi dopo essere stato dichiarato senza speranza dalla scienza medica. Nei
casi di polmonite le medicine contro la tosse e i dolori al petto possono
causare la morte. L’alimentazione durante la polmonite e la pleurite può
causare la morte.
Nelle malattie acute, febbri e
infiammazioni l’appetito è assente e ciò indica al soggetto di non mangiare
altrimenti i dolori aumentano, la temperatura si alza e le possibilità di
recupero si riducono.
Il digiuno fa parte del processo di
guarigione. Esso riposa il cuore e allevia il lavoro ai reni.
Altri fattori necessari sono:
riposo, pace, calore, buio, aria e acqua.
Il digiuno non deve essere
utilizzato solo quando la malattia ha raggiunto lo stadio di gravità. Se al primo
sintomo si digiunasse, si eviterebbe spesso lo sviluppo di malattie più gravi.
CAPITOLO 18 – IL DIGIUNO NELLE MALATTIE CRONICHE
Le persone affette da malattie
croniche dichiarano perdita di appetito, mancanza del gusto, disturbi del
movimento, ecc.
Essi mangiano tre volte il giorno
solo perché sono convinti di doverlo fare per sopravvivere. Anzi, alcuni sono magri
pur mangiando abbondantemente. Altri invece hanno sempre fame e usano
condimenti e sapori forti. In questo caso la “fame” è costituita da una
sensazione morbosa dello stomaco, cioè da irritazione gastrica.
La soluzione sta nel digiunare. I pazienti
mentali tendono ad astenersi dal cibo e se non è loro impedito ne traggono
benefici.
Il digiuno accelera notevolmente i
processi escretori e fa sparire anche i sintomi che durano da anni.
Poi l’acquisizione di buone
abitudini consente di ottenere una salute eccellente.
È sbagliato pensare che un solo
digiuno possa liberare il corpo dalle tossine accumulate in una vita ed è falso
dire che il digiuno indebolisca la resistenza dell’organismo nella malattia,
poiché molte volte col digiuno l’organismo guarisce da otiti, congiuntiviti,
gastriti, duodeniti, coliti, febbri, asma.
CAPITOLO 19 – IL
CASO DEL RAFFREDDORE COMUNE
Nonostante molti sforzi non si è
riusciti a trovare un vaccino contro il raffreddore.
Secondo l’igienista John Tilden il
raffreddore è il primo sintomo di un complesso che finisce col cancro, la
tubercolosi o qualsiasi malattia mortale. Esso rappresenta una crisi
tossiemica. Se non c’è tossiemia, non si sviluppa il raffreddore.
I raffreddori si possono evitare
imparando ad alimentarsi secondo i propri limiti e conservando le proprie
energie, comunque col digiuno ci si può liberare del raffreddore.
La prolungata esposizione al freddo
debilita e arresta l’eliminazione e conseguentemente può provocare il
raffreddore. I medicinali, come Copavin, oltre a causare la stipsi e guai
nervosi, non rimuove la causa del raffreddore.
Al primo manifestarsi di un
raffreddore sospendere immediatamente l’alimentazione e restare a letto, bere
acqua secondo la sete per uno-tre giorni.
In seguito, per i primi giorni
l’alimentazione deve essere leggera: arance e pompelmo a colazione, insalata
verde a pranzo, frutta fresca di stagione a cena.
Poi continuare finché i sintomi non
sino spariti. Si può fare un bagno tiepido. Come minimo riposarsi il più
possibile e coricarsi presto la sera. Così si eviterà la polmonite.
Il digiuno allevia i disturbi del
raffreddore e lo abbrevia lasciando il paziente in assai migliori condizioni.
CAPITOLO 20 - LA
SCLEROSI MULTIPLA
Un optometrista, malgrado fosse
stato curato dai migliori neurologi del Paese, peggiorò e dovette abbandonare
la sua attività.
Al contrario dopo otto settimane
trascorse in un’istituzione igienista tornò a casa e riprese a lavorare.
Certamente non era guarito
completamente. Questo è un errore frequente tra i pazienti. Essi si illudono di
poter raggiungere il massimo risultato da soli, senza l’aiuto di una persona
competente.
In tale malattia, all’autopsia la
guaina protettiva dei nervi risulta danneggiata e i nervi appaiono fusi
insieme, ma prima che ciò avvenga c’è solo un’infiammazione e in quel momento
la malattia potrebbe essere guarita.
I punti danneggiati sono differenti
da una persona all’altra e conseguentemente lo sono anche i sintomi. Quelli più
tipici sono la debolezza, movimenti scoordinati, specialmente nelle estremità,
allucinazioni, difficoltà di parola, nistagmi, tremore spasmodico che però è
assente durante il riposo.
Shelton affermava di non aver mai
avuto occasione di curare pazienti di sclerosi multipla allo stato iniziale
della malattia, ma solo in quello avanzato e di aver ottenuto miglioramenti
considerevoli in casi ritenuti disperati dalla medicina. Credeva, pertanto, che
se i pazienti fossero stati curati alla maniera igienista la percentuale dei
recuperi sarebbe stata più alta.
Occorrono vari digiuni,
intervallati da un’alimentazione appropriata. Già dopo il primo digiuno si
riscontra un miglioramento delle condizioni generali della salute e del
controllo degli arti e la possibilità di alzarsi dal letto e camminare. Dopo il
digiuno occorre riposo a letto, successivamente un periodo di leggera attività
fisica di qualità, cioè la capacità di compiere esercizi. Sono di molto aiuto i
bagni giornalieri di sole. La dieta deve essere di frutta e verdura fresca con
moderate quantità di grassi, zuccheri, amidi e proteine preferibilmente
vegetali da noci e semi di girasole.
CAPITOLO 21 - L’ASMA
Una giovane soprano non poteva più
cantare a causa dell’asma. Il suo medico non le lasciò speranze. Allora
qualcuno le parlò dell’igienismo e lei volle provare. Facendo un digiuno di
alcune settimane si liberò dell’asma.
Negli Stati Uniti e nel Canada
migliaia di persone hanno superato l’asma sena preoccuparsi di eliminare le
cose a cui si dimostravano allergiche come, invece, insegna la medicina
ufficiale. Una volta ristabilite buone condizioni di salute le persone non sono
più allergiche al polline, ai gatti, ecc.
Agli igienisti non occorre
distinguere l’asma cardiaca da quella renale o bronchiale poiché derivano tutte
dalle medesime cause generali e richiedono gli stessi cambiamenti generali nel
modo di vivere. Certamente può esservi una debolezza costituzionale che rende
più probabile o più facile una data malattia, ma per superarla è sempre
necessario ricorrere alla disintossicazione attraverso il digiuno che di solito
è di pochi giorni, senza superare i limiti di sicurezza, seguito da un periodo
di alimentazione leggera e fare successivamente un altro digiuno o parecchi
digiuni brevi, ma il dottor Shelton preferiva un digiuno lungo, quando era
possibile.
CAPITOLO 22 - L’ARTRITE
Un batteriologo si era preoccupato
poco della propria salute, fu curato 28 anni dai più autorevoli esponenti in
campo medico, ma coi loro palliativi ad effetto temporaneo la situazione
peggiorò e dovette appoggiarsi alle grucce o al bastone, non poteva girare la
testa ed era preda di forti dolori.
L’uomo si sottopose a un digiuno di
36 giorni, i dolori scomparvero, i gonfiori si ridussero o scomparvero; egli
riuscì a muovere alcune articolazioni che da tempo erano immobili.
In seguito fece nuovi digiuni di
varie durate, la sua alimentazione fu controllata scrupolosamente, prendeva il
sole tutti i giorni, in seguito fece dell’attività fisica.
Nel giro di quattro anni la sua
spina dorsale tornò dritta, riusò normalmente gambe e braccia, poté girare la
testa e non ebbe più bisogno delle grucce né del bastone.
Questo è un esempio di centinaia di
casi simili, che magari hanno visto ritornare i sintomi quando tornavano alle
cattive abitudini.
Nel corso dei secoli sono stati
provati tanti trattamenti ma sono svaniti nel nulla. L’unica cosa che giova e
che previene l’aggravamento è l’abbandono delle abitudini nocive e di
rispettare i propri limiti.
Il consiglio di esercitare le
articolazioni colpite dall’artrite per evitare che si immobilizzino, secondo
Shelton, tende ad aggravare l’infiammazione e a intensificare il dolore. È
meglio tenere a riposo l’articolazione finché il digiuno non permetterà al
corpo di eliminare i depositi e di sconfiggere l’infiammazione.
Occorre seguire i consigli
dell’igienismo tra cui una dieta che comprenda il minimo indispensabile di
zuccheri e amidi.
CAPITOLO 23 - L’ULCERA
PEPTICA
Il 28 luglio 1939 Wiliam J. Mayo,
uno dei fondatori della clinica Mayo, morì in seguito a un intervento
chirurgico eseguito a causa di un’ulcera perforante, che egli era specializzato
nel curare. Non è insolito che i medici muoiono della medesima malattia di cui
sono esperti. Ciò attesta la loro buona fede ma anche che le loro conoscenze
non sono sufficienti.
Questo vale anche per tante altre
patologie. L’ulcera peptica è considerata la malattia del dirigente ma coloro
che ne muoiono sono molto più numerosi dei dirigenti. La causa sta negli abusi
alimentari, di bevande, fumo, sesso, stress emotivo ed altro; inoltre, la
cattiva combinazione dei cibi e il bere durante i pasti.
In medicina si attribuisce la colpa
dell’ulcera peptica ai succhi digestivi. Questo significa non voler capire le
cause poiché da sempre l’uomo ha prodotto succhi gastrici senza per questo
avere ulcere.
Come si evolvono ulcere in altre
parti del corpo, cominciando dall’irritazione e dall’infiammazione così
l’ulcera gastrica si evolve nello stomaco, per il motivo che si continua il
modo di viere e di nutrirsi che causa irritazione, infiammazione e
ispessimento, alleviando i disturbi ricorrenti con le medicine. Ciò riduce la
circolazione sanguigna e porta al cedimento dei tessuti e infine all’ulcera, se
non al cancro.
In concomitanza con l’ulcera
gastrica vi è uno stato cronico di eccessiva acidità, che in realtà è generale
e non locale. Col tempo l’infiammazione si estende al dotto biliare e alla
cistifellea fino al fegato oppure si estende al dotto pancreatico fino al
pancreas. La medicina usa far mangiare spesso il malato di ulcera, ma in questo
modo lo sovralimenta causando così un’eccessiva secrezione e si perpetua la
situazione. Neanche la chirurgia è una soluzione poiché frequentemente si causa
l’anemia e poi si sviluppano ulcere altrove e comunque si ripresentano i
disturbi lamentati prima dell’intervento.
Anche l’ispessimento del piloro
come quello della membrana nasale può essere ridotto col digiuno. Niente più
del digiuno a letto assicura il riposo degli organi digestivi che è il primo
passo verso il ripristino dell’alcalinità e la guarigione, anche attraverso la
cessazione delle secrezioni gastriche.
Secondo Weger si dovrebbe
continuare il digiuno fino al completamento del rinnovamento dell’organismo.
CAPITOLO 24 - L’EMICRANIA
Una paziente attribuiva la sua
emicrania alla stitichezza, ma non era riuscita mai a liberarsi né dell’una né
dell’altra nonostante i vari trattamenti sperimentati. Allora accettò di
sottoporsi a un periodo di digiuno e seguì una dieta più sana: In questo modo
si liberò di entrambi i disturbi.
Secondo l’igienista dottor Weger
l’emicrania è dovuta al solito accumulo di tossine nell’organismo e si presenta
quasi esclusivamente nelle donne debilitate che spesso soffrono di cattiva
digestione, di dolori mestruali, congestione pelvica e altre condizioni
anormali dell’apparato riproduttivo.
Anche in questi casi il sistema
igienistico - digiuno e sana alimentazione - si rivela, solitamente, capace di
restituire il benessere nel giro di quattro-sei settimane. Può succedere che si
abbiano mal di testa durante il digiuno, che però non si presentano più dopo la
ripresa dell’alimentazione. Per lo più bastano 10 - 15 giorni di digiuno e la
fase successiva sotto il controllo di un esperto.
CAPITOLO 25 - LA
POLLINOSI (FEBBRE DA FIENO)
Una donna era resa invalida dalla
febbre da fieno e doveva essere trasportata dal letto alla poltrona e
viceversa. Provò le cure che le erano state consigliate da un igienista e tornò
capace di lavorare. Quarant’anni dopo stava ancora bene.
Lo stato di infiammazione delle
mucose degli occhi, del naso e della gola è causato dall’accumulo di tossine -
detto tossiemia dagli igienisti - e può essere guarito con le solite cure
igieniste del digiuno e di una sana alimentazione. Al contrario, finché si
mantengono le cattive abitudini e ci si sovralimenta non è possibile rimettersi
dalla pollinosi e si resterà sensibili ai pollini, ai peli degli animali, ecc.
La durata del digiuno spesso è di almeno dieci giorni ma possono occorrere
anche quattro o cinque settimane.
CAPITOLO 26 - LA
PRESSIONE ALTA
L’ipertensione essenziale è causata
dal rimpiccolimento delle arterie. Si presenta per lo più nella vecchiaia, ma è
il risultato finale di cause che iniziano presto nella vita di un paziente,
come la tensione nel mondo del lavoro e gli affari personali, gli eccessi
sessuali, di alimenti, caffè, tabacco, alcol e mancanza di tranquillità, il
consumo di sale,
Le cure farmacologiche fanno
effetto finché continuano.
Il digiuno provoca una notevole e
rapida riduzione della pressione riportando alla normalità il sistema nervoso,
le funzioni dei reni, delle ghiandole surrenali, pituitarie e tiroidee e rimane
così anche dopo la ripresa dell’alimentazione finché il paziente vivrà in
maniera da evitare la tossiemia.
CAPITOLO 27 - IL
DIGIUNO E IL CUORE
I medici sostenevano che il digiuno
porta al collasso del cuore in sei giorni, ma uno sciopero della fame nel 1920
- da parte di patrioti irlandesi per protesta contro il loro arresto - fino a
oltre settanta giorni mostrò che ciò non è vero, anzi oggi si riconosce che il
digiuno rinforza il cuore.
Ciò avviene per il riposo, il
miglioramento della circolazione sanguigna e per l’abbandono degli stimolanti
(caffè, tè, tabacco, combinazioni alimentari sbagliate ed eccesso di
carboidrati).
L’angina pectoris è causata dalla
sovralimentazione e guarisce col digiuno, salvo nei casi di malattia cardiaca
molto avanzata. I cuori accelerati rallentano, quelli anormalmente lenti
accelerano, i cuori deboli si rinforzano, quelli irregolari ritornano normali
in tempo e frequenza, cuori che saltano le pulsazioni tornano normali, anche in
numerosi casi dichiarati incurabili. Ovviamente il digiuno non può consentire
al cuore di rigenerare una valvola nuova al posto di una distrutta.
Un canadese non sentiva più i
battiti del cuore, che prima lo disturbavano, specialmente la notte.
Anche la perdita di peso e la
riduzione delle pulsazioni alleviano il lavoro del cuore.
Negli scompensi cardiaci –
incapacità del cuore di mantenere una circolazione normale – è presente
difficoltà respiratoria, pallore livido di labbra e dita, contrazioni cardiache
rapide ma deboli, minore escrezione urinaria con eventuali accumuli di liquidi
nei tessuti, edema, anche generalizzato. L’edema causato dall’indebolimento del
cuore aggrava ulteriormente l’idropisia e porta a un circolo vizioso difficile
da superare. Un’altra causa dell’edema è il consumo di sale.
Il digiuno può superare queste
situazioni poiché aumenta l’escrezione di sale e l’edema scompare rapidamente.
Inoltre, il digiuno può superare
anche la stasi renale nella quale, secondo Shelton, è opportuno limitare
l’assunzione di liquidi.
CAPITOLO 28 - LE
COLITI
I sintomi più comuni delle coliti
sono: la stitichezza a volte alternata alla diarrea, spasmo del colon e, nei
casi cronici, si manifesta spesso la psicosi negativa o depressiva. Se nelle
feci appare il muco allora la diagnosi di colite è sicura. I medicinali, ad
esempio i lassativi, finiscono con l’aggravare la malattia. Sono distinti vari
tipi di colite secondo la frazione colpita dell’intestino ma ciò non ha senso
né importanza ai fini della terapia. Secondo un esperto l’irritazione cronica
del colon forma le basi dei disturbi mentali e fisici più di ogni altra
anormalità funzionale.
Secondo Shelton lo sviluppo della
colite è concomitante alla ritenzione di sostanze tossiche e al loro accumulo
nel sangue ed è indispensabile un periodo prolungato di riposo assoluto - fisico
e mentale a letto, lontano da amici e parenti e dai fattori debilitanti
ambientali - e digiunare.
Tra le cause delle coliti stanno i
clisteri e i rimedi per distruggere le amebe e i parassiti. Le amebe spariscono
da sole con due giorni di digiuno.
Due sorelle americane erano affette
da dissenteria amebica e prendevano medicine contro le amebe e abbondanza di
“buon cibo nutriente”. Nonostante ciò la dissenteria amebica persisteva e le
due giovani continuavano a perdere peso. Scoperta un’istituzione igienista
entrarono in essa e dopo una settimana di digiuno la diarrea cessò, ebbero fame
e poterono riacquistare peso con una dieta di frutta fresca, di verdura senza
amidi e con quantità minime di proteine e di carboidrati. Quindici anni dopo
stavano ancora in ottima salute.
La colite ulcerosa è l’ulteriore
evoluzione della colite mucosa e può essere seguita dal cancro se si continua a
sovralimentarsi e ad avere sostanze in decomposizione negli intestini, ma se la
colite mucosa è curata alla maniera igienista non si incorre nella colite
ulcerosa, né nel cancro.
CAPITOLO 29 - LA
PSORIASI E GLI ECZEMI
Uno studente cominciò ad avere il
corpo coperto da una massa di eruzioni squamose, cioè uno sviluppo di psoriasi.
Provò ogni sorta di terapie, ma ne ottenne solo benefici temporanei. Allora
entrò in un’istituzione igienista che curava le persone col digiuno, facendo
anche dei bagni di sole giornalieri. Dopo poche settimane la sua pelle ritornò
pulita.
La pelle è un organo altamente
complesso il quale contiene nervi, vasi sanguigni, ghiandole, cellule
pigmentate e grasso. Essa protegge gli organi interni e deve resistere agli
agenti esterni. È un organo di senso, di regolazione della temperatura
corporea, produce la vitamina D con la luce del sole e regola l’equilibrio
idrico.
È nutrita dal sangue, non
dall’esterno. Per fortuna è dotata di potere di autoguarigione. La maggior
parte delle malattie della pelle è dovuta a cause relative all’organismo.
Le dermatiti possono apparire in
miriadi di forme e sono diagnosticate come eczemi, psoriasi, dermatosi e altro.
Molti casi sono il risultato di
tossiemia generale, molti altri derivano dall’assunzione prolungata di farmaci,
quali arsenico, mercurio, iodio, potassio, ecc.
Altri casi sono causati dai
vaccini, dai sieri o da altri farmaci. In tutti questi casi la guarigione può
avvenire solo rimuovendo le cause. Shelton, anche nelle peggiori forme di
eczema, consigliava lavaggi frequenti con acqua tiepida. Inoltre bisogna
prestare molta attenzione all’alimentazione, molti eccedono nell’alimentazione
e consumano troppi amidi e zuccheri. inoltre consumano amidi e proteine nel
medesimo pasto e ciò è sufficiente a causare indigestione.
Nei medicinali è spesso presente il
bromuro, che può causare eruzioni cutanee.
La guarigione può richiedere
alquanto tempo e ripresentarsi in seguito a eccessi alimentari o di alcolici e
allora può occorrere un breve digiuno. Il paziente non deve grattarsi e deve
evitare di coprire la parte affetta. La pulizia frequente con acqua tiepida è –
molte volte - il metodo migliore per ottenere un recupero completo.
CAPITOLO 30 - L’INGROSSAMENTO
DELLA PROSTATA
L’ingrossamento della prostata
porta alla ritenzione dell’urina - e questa alla cistite e altro ancora - e
all’ostruzione della vescica e spesso causa dolori alla schiena, al bacino e
alle gambe, lombaggine e sciatica.
Ciò si verifica più spesso negli
uomini grassi e sedentari, più soggetti alla stasi sanguigna. L’urina ritenuta
avvelena la vescica e, col tempo, l’intero organismo.
Le cause risiedono negli eccessi
alimentari, alcolici e sessuali.
A differenza del cambiamento nel
modo di vivere, i medicinali e gli interventi chirurgici non risolvono il
problema. Anzi questi ultimi non di rado causano la morte. In un caso
l’ingrossamento fu risolto con una settimana di digiuno, ma di solito occorre
più tempo. Di solito i dolori alla schiena, al bacino e alle gambe scompaiono;
e magari anche la lombaggine e la sciatica.
Shelton ha visto pazienti dormire
per 13 ore di seguito dopo alcuni giorni di digiuno, mentre prima erano
costretti ad alzarsi 15-20 volte per notte per urinare, Tuttavia, di solito in
coloro che ritornano alla sovralimentazione e alle altre cattive abitudini
l’ingrossamento della prostata ritorna presto.
CAPITOLO 31 - LA
GONORREA (O BLENORRAGIA)
Un imprenditore aveva la gonorrea.
Shelton gli consigliò di sottoporsi al digiuno, ma il paziente disse che non
poteva lasciare il suo lavoro e ricorse alla penicillina. Dopo pochi giorni
telefonò di nuovo a Shelton trionfante perché i sintomi erano cessati, ma dopo
pochi giorni ritornarono e allora telefonò di nuovo, ma Shelton gli ripeté lo
stesso consiglio e anche lui ripeté la medesima risposta. Alla fine dovette
digiunare per liberarsi definitivamente dai sintomi della gonorrea.
A quell’epoca, sia il WHO che i
medici riconoscevano il fallimento della penicillina e della streptomicina
contro la gonorrea. Per di più l’infezione non produce l’immunità. Nemmeno la
circoncisione è efficace e l’acqua tiepida ha la medesima efficacia delle
medicine.
La gonorrea ha una durata limitata,
di 4-6 settimane, ma se si continuano le abitudini debilitanti – tabacco,
alcol, sovralimentazione, lascivia, ore piccole, super-attività – il recupero
ritarderà e il rischio di complicazioni aumenterà.
Il bere acqua a volontà favorisce
l’urinazione e la pulizia, al contrario delle iniezioni.
Il digiuno non è una cura per la
gonorrea, ma favorisce il processo di autoguarigione dell’organismo.
Nel caso che il digiuno sia
sconsigliabile a causa delle condizioni del paziente, si può usare una dieta di
frutta fresca in tre pasti al giorno senza fare spuntini.
CAPITOLO 32 - IL
MORBO DI PARKINSON
Una donna era stata curata per sei
anni per il Parkinson dai migliori specialisti ma la sua situazione aveva finito
col peggiorare. Infine è guarita con nove mesi di cure igieniste.
Un’altra donna era impossibilitata
a scrivere a causa del Parkinson. Era stata curata invano per sette anni dai
medici. Dopo due settimane di digiuno poté tornare a scrivere e a stringere le
mani. In seguito il tremore ritornò, ma poteva ugualmente scrivere. Shelton la
seguì per tre mesi, riteneva che avrebbe dovuto continuare le cure per ottenere
una salute migliore ma la donna si accontentò di quello che aveva già ottenuto
e non proseguì.
Il Parkinson è dovuto a una forte
debilitazione e all’indurimento dei tessuti per eccesso di lavoro, ad altri
eccessi, e a mancanza di riposo e di sonno.
È difficile avere miglioramenti
sorprendenti oltre i 70 anni
CAPITOLO 33 -
NEFRITE
A una bambina di nove anni erano
state pronosticate solo altre sei settimane di vita. Allora i genitori
tentarono la carta delle cure igieniste. In poco tempo col digiuno e poca acqua
da bere la bambina che era gonfia come un pallone si sgonfiò e diventò
addirittura pelle e ossa. Divenuta adulta si sposò senza avere avuto più
nessuna recidiva.
Negli anziani, però, i reni sono
spesso rovinati e i recuperi sono lenti. Pertanto, i cambiamenti nelle
abitudini di vita vanno fatti preventivamente.
Il cattivo stato dei reni spesso è
la vera causa di morte per altre malattie che appaiono la causa di morte. Un
digiuno relativamente breve – da dieci giorni a non più di tre settimane - è in
genere sufficiente a far sparire l’albumina, le tracce di sangue dalle urine e
i sintomi dell’intossicazione uremica.
CAPITOLO 34 - I
CALCOLI BILIARI
L’asportazione chirurgica dei
calcoli non rimuove le cause, pertanto, c’è il rischio che essi si formino di
nuovo. Le cause sono costituite da uno stato generale di infiammazione e
dall’irritazione del tratto digerente che a loro volta causano l’alterazione
della bile e con essa la precipitazione dei suoi componenti minerali.
Se si correggono tutte le abitudini
sbagliate di vita, il fegato può tornare in buona salute e allora la bile distrugge
i calcoli. La cura consiste nel mettere il paziente a letto, nel farlo
digiunare e tenergli i piedi caldi.
CAPITOLO 35 - IL
TUMORE ALLA MAMMELLA
Nel 1927 si faceva una campagna per
spaventare il pubblico a riguardo del cancro. i medici consigliavano
l’operazione anche a persone che non avevano la malattia. Una donna aveva un
ingrossamento alla mammella. Ben quattro medici le raccomandarono l’intervento
immediato. Shelton, invece, non le riscontrò alcun cancro ma solo
l’ingrossamento di una ghiandola e consigliò alla donna di digiunare. Dopo una
settimana il gonfiore era scomparso e il seno non era più dolente.
Un’altra donna aveva un tumore
fibroide all’utero della grandezza di un limone. L’operazione era stata
dichiarata indispensabile. Forse le avrebbero tolto tutto l’utero e anche le
ovaie, ma ciò non avrebbe ristabilito la salute perché non rimuoveva le cause e
il tumore sarebbe potuto ricomparire. La donna digiunò e in breve tempo il
tumore fu riassorbito.
Shelton si dichiarava sicuro che
sono molti i casi di rimozione di noduli o della mammella.
Tante altre donne hanno visto
riassorbire il tumore rapidamente o lentamente. A un uomo era stato
diagnosticato “un gigantesco sarcoma cellulare” nella parte inferiore destra
dell’addome. In sette giorni di digiuno lo eliminò completamente.
Evidentemente non aveva un cancro
ma una diagnosi di cancro. Come si può eliminare il grasso col digiuno così si
possono eliminare altri tessuti ma non i veri cancri.
(N.d.R.:
Gli igienisti parlano di racket del cancro. Esso è una grande fonte di guadagno
per la combriccola medico-farmaceutica, perciò hanno tutto l’interesse a
diagnosticare molti cancri e sono i cancri immaginari quelli che essi riescono
a guarire, non quelli veri.
D’altra
parte, si può dimostrare con l’aritmetica che l’anticipo della diagnosi
comporta automaticamente l’aumento della sopravvivenza, perfino se le cure
mediche accorciassero la vita residua del malato.
Infatti,
supponiamo che:
le loro cure la riducano a metà,
che
una volta diagnosticassero il cancro quattro mesi prima,
che
ora lo diagnostichino quattro anni prima.
Conseguentemente
una volta sopravvivevano tutti due mesi e oggi ventiquattro, quelli che
scelgono la diagnosi precoce.
A
questo punto se nessuno sceglie la diagnosi precoce, la sopravvivenza media
resta di due mesi (100x2+0x24) /100=2.
Se
la metà delle persone sceglie la diagnosi precoce, la media sale a tredici mesi
(50x2+50x24) /100=13.
Se
tutte le persone scelgono la diagnosi precoce la media sale a 24 mesi
(0x2+100x24) /100=24.
In
questo modo i signori della medicina possono dire che la diagnosi precoce
allunga la sopravvivenza, ma si tratta di una pura illusione aritmetica. È
meglio, dunque, tenersi i quattro mesi, o quarantotto, di vita residua e
rivolgersi semmai alle medicine serie che probabilmente riescono realmente a
prolungare la vita).
CAPITOLO 36 - LA
STERILITÀ NELLE DONNE
Una donna era sposata da cinque
anni ma non riusciva ad avere figli. I medici le dissero che aveva una forma di
sterilità permanente.
Dopo aver digiunato per trenta
giorni rimase incinta e a suo tempo partorì un bel bambino.
Shelton affermava che molte donne
erano riuscite a superare la sterilità ricorrendo al digiuno (e a una dieta
adeguata). Sono pochi i casi di vera sterilità permanente. Lo stesso succede
alle donne che non riescono a portare a termine la gravidanza. Una di esse
aveva avuto ventotto aborti spontanei. Dopo dieci giorni di digiuno e un
periodo di dieta adeguata rimase incinta e a suo tempo partorì un bambino.
Anche negli uomini il digiuno è
efficace, il più delle volte, per superare la sterilità.
CAPITOLO 37 - DIGIUNARE
DURANTE LA GRAVIDANZA
La gravidanza è accompagnata da
dolori, disturbi, nausea e vomito solo se la donna è intossicata, poiché in
questo caso l’organismo vuole ripulirsi per accogliere la nuova vita.
Occorre anche in questo caso il
digiuno, non le medicine per mettere a tacere i sintomi elencati sopra,
altrimenti si prolungano le sofferenze. Però, il digiuno molto lungo potrebbe
danneggiare il bambino. Generalmente un digiuno dai tre ai dieci giorni è
quanto basta per far sparire nausea e vomito. Poi utilizzare una dieta leggera
costituita da frutta e verdura, priva di amidi per alcuni giorni e in seguito
non eccedere nell’alimentazione, particolarmente nelle proteine.
Il digiuno non è una cura ma un
periodo di riposo per dare al corpo la possibilità di ritornare da sé allo
stato di salute, senza stress, nella calma e pace assoluta.
CONCLUSIONE
Con questo libro l’autore ha voluto
affermare che l’organismo vivente è capace di auto-guarirsi se gli viene
lasciata la possibilità di farlo, col riposo anche digestivo, fornendogli gli
altri fattori vitali e guardandosi da ogni eccesso
.
ELENCO DI ALTRI BLOG
- PER CONOSCERE LE MEDICINE ALTERNATIVE E AVERE LE COGNIZIONI NECESSARIE PER CONVINCERE GLI ALTRI
- PER UTILIZZARE ANCHE LE ALTRE SCUOLE MEDICHE PER AVERE MAGGIORI POSSIBILITA’ DI GUARIGIONE E DI PREVENZIONE DELLE MALATTIE.
- E PER CONOSCERE LE BUONE RAGIONI PER CHIEDERE LA LIBERTA’ DI CURA.
I SIGNORI DELLA MEDICINA UFFICIALE, INVECE, HANNO INTERESSE A MANTENERCI IGNORANTI
- PER POTER CONTINUARE A SOMMINISTRARCI LE LORO TERAPIE SPESSO INUTILI OLTRE CHE PERICOLOSE,
- E A TRASFORMARCI IN UN GRANDE BRANCO DI FARMACODIPENDENTI, ANCHE CONTRO LA NOSTRA VOLONTA’.
NEL VOSTRO STESSO INTERESSE
- FATE CONOSCERE QUESTI BLOG ANCHE AI VOSTRI AMICI, A COMINCIARE DA QUELLI CHE HANNO PATOLOGIE DALLE QUALI LA MEDICINA NON RIESCE A GUARIRLI. O MAGARI COPIATELI SUL VOSTRO PC E POI INVIATELI LORO ALLEGANDOLI A UN’E-MAIL.Per aprire il blog prescelto, incollare su un’altra scheda del browser la scritta sottolineata
IGIENISMO
https://alla-ricerca-di-una-salute-perfetta.blogspot.com
è la sintesi del libro ALLA RICERCA DI UNA SALUTE PERFETTA dell’igienista francese Albert Mosséri (1925-2013).
https://digiunareperrivivere.blogspot.com
è la sintesi del libro DIGIUNARE PER RIVIVERE dell’igienista Albert Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana, quantunque sia stato tradotto sei anni fa. Nel capitolo 34 riferisce molti casi di guarigione col digiuno eventualmente alternato a periodi di sana alimentazione, senza bisogno di medicinali, mentre i medici erano riusciti solo a proc-urare un momentaneo ritorno del benessere.
https://il-gulag-dell-aids.blogspot.com
è la sintesi del libro IL GULAG DELL’AIDS dell’igienista Albert Mosséri. Nell’ultimo capitolo sono riportati vari casi di malati dati per insalvabili dai medici e invece guariti senza medicine con i metodi naturali.
https://lasaluteconglialimenticompatibili.blogspot.com
è la sintesi del libro LA SALUTE CON GLI ALIMENTI COMPATIBILI dell’igienista Albert Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana, quantunque sia stato tradotto quattro anni fa.
Secondo gli igienisti non è bene mescolare nello stesso pasto ogni sorta di alimenti, poiché ognuno di essi ha bisogno di un grado diverso di acidità dello stomaco: le conseguenze possono essere dolori gastrici, fermentazioni, ulcera, ecc. Pertanto insegna quali alimenti si possono mangiare nel medesimo pasto. Ciò è importante per coloro che hanno problemi digestivi
https://saluteradiosacoldigiuno.blogspot.com
è la sintesi del libro SALUTE RADIOSA COL DIGIUNO dell’igienista Albert Mosséri. Riferisce anch’esso, qua e là, casi di guarigione con l’igiene naturale. Anch’esso riporta vari casi di guarigione.
https://igienismo2013.blogspot.com
è il mio blog più grande sull’igienismo. In esso oltre a un’introduzione all’igienismo riporto un repertorio con la sintesi delle terapie igieniste – ma a volte anche di altre scuole, salvo quelle della medicina ufficiale - in cui mi è capitato di imbattermi per centinaia di patologie.
https://igienismo2000.blogspot.com
in esso sono riportati alcuni articoli (che riferiscono guarigioni con l’igienismo) tratti dalla versione italiana della rivista Le bon guide de l’hygiénisme oltre alla pubblicità di libri igienisti pubblicati in italiano.
MEDICINA CINESE e MACROBIOTICA
https://alimentazione-taoista.blogspot.com/
è la sintesi del libro ALIMENTAZIONE TAOISTA IN MEDICINA CINESE di Franco Bottalo e Anna Rita Aiuto. Dà un’idea della medicina tradizionale cinese per quanto riguarda l’alimentazione.
https://igienismo2013.blogspot.com/p/macrobiotica_86.html
è la sintesi di vari libri di macrobiotica scritti dallo scienziato giapponese Michio Kushi. Dà un’idea della macrobiotica e delle cure per numerose patologie compresa la prevenzione e cura dei tumori per mezzo dell’alimentazione e di altri rimedi naturali.
IL CERCA SALUTE di Adriano PANZIRONI
https://ilcercasalute.blogspot.com
riporta in otto pagine le fotocopie di altrettanti numeri della rivista IL CERCA SALUTE di Adriano Panzironi.
In essi si riportano articoli sulle cause delle malattie, la loro cura secondo il life120 e le testimonianze di guarigione da tante patologie più o meno frequenti come gastriti, reflusso gastroesofageo, attacchi di panico, depressione, disturbi tiroidei, demenza senile, pressione alta, rettocolite ulcerosa, calcoli, allergie, ecc. che i medici non erano stati capaci di risolvere.
Può darsi che tale metodo sia adatto soltanto alle persone che hanno il gruppo sanguigno zero - a quanto dice di tale gruppo sanguigno la dottoressa Di Fazio (vedere il blog il-cibo-che-cura) - che tollerano meglio degli altre, le proteine animali, le quali insieme alla verdura sono la base dello stile life120, raccomandato dal signor Panzironi.
LIBRI SCRITTI DA MEDICI CHE PENSANO CON LA PROPRIA TESTA
https://il-cibo-che-cura.blogspot.com
è la sintesi del libro IL CIBO CHE CURA IL CIBO CHE AMMALA dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio del Sistema Sanitario di San Marino.
A differenza di tanti medici che non sanno nulla dell’alimentazione perché sono addestrati molto di più a servire l’industria farmaceutica che la nostra salute, lei ci insegna quali cibi aiutano a prevenire i tumori e le altre patologie o a guarirle.
I suoi insegnamenti non sono sillogismi superficiali – quale è quello del latte considerato benefico per le ossa visto che contiene il calcio - ma verità derivanti dai risultati degli esami clinici, che mostrano, ad esempio, che l’osteoporosi si aggrava consumando i latticini perché, tra l’altro, procurano molta acidità che l’organismo è costretto a neutralizzare prelevando calcio dalle nostre ossa.
https://il-tradimento-di-Ippocrate.blogspot.com
il dottor Domenico Mastrangelo ci riferisce la disonestà e la presunzione del mondo della medicina che si dà le arie di scientificità e finge di essere al servizio dei malati, mentre è al servizio di sé stesso e causa danni alla salute delle persone, perfino la morte.
https://potassioascorbato.blogspot.com
è la sintesi del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli, vice presidente della fondazione ValséPantellini, che si occupa della cura dei tumori con ricorso all’ascorbato di potassio il quale avrebbe guarito numerose persone.
Il potassio deve stare quasi tutto dentro le cellule, invece il sodio deve stare quasi tutto nella matrice extracellulare.
Affinché ciò avvenga, occorre il lavoro delle pompe sodio/potassio che trasportano il potassio dentro le cellule e allora il sodio ne esce.
Solo a questa condizione si realizza una differenza di potenziale di 90 mV tra esterno ed interno della cellula, necessaria alla conduzione dei segnali elettrici e ad altri meccanismi di trasporto e di controllo del volume cellulare, alla regolazione enzimatica e alla corretta regolazione del rapporto acido-base.
Nei malati di tumore si riscontra sempre un abbassamento di tale differenza di potenziale tra 10 mV e 30 mV.
https://sistema-immunitario.blogspot.com
è la sintesi del libro SISTEMA IMMUNITARIO - LA PIU’ POTENTE DELLE MASCHERINE della dottoressa oncologa Maria Rosa DI FAZIO col dottor Philippe LAGARDE, altro celebre oncologo.
Fa comprendere che esistono alimenti che rendono cieco, sordo e muto il microbiota intestinale (nuovo nome della flora intestinale), che dovrebbe invece allertare il sistema immunitario e metterlo in condizioni di riconoscere e attaccare le sostanze nemiche invece di lasciarle entrare nel sangue.
LIBRI DI OMEOPATIA
https://omeopatia-alternativa-alla-medicina.blogspot.com
riporta la sintesi del libro OMEOPATIA, UN’ALTERNATIVA ALLA MEDICINA UFFICIALE del dottor Max Benjamin.
Ci dà un’informazione su come Hahnemann ebbe la felice intuizione che lo condusse a inventare un metodo di cura efficace a guarire numerosi malati per i quali la fanfarona medicina ufficiale non aveva potuto fare nulla.
Stupide argomentazioni contro l’omeopatia:
1) Che le medicine omeopatiche, sono così diluite con l’acqua, da non essere state nemmeno a contatto con l’acqua con cui si è diluita la sostanza iniziale.
Si può rispondere loro che – a quanto ci insegnano - i radicali liberi rubano un elettrone a un’altra molecola col risultato di trasformarla in un radicale libero e questa molecola recupera l’elettrone che le è stato rubato trasformandone un’altra in un radicale libero.
E’ forse necessario che quest’ultimo sia stato a contatto col radicale libero che ha avviato la catena di trasformazioni per poter continuare questa serie di trasformazioni?
2) Nella prefazione all’ottava edizione del PRECIS DE MATIERE MEDICALE HOMOEOPATIQUE si dice che l’omeopatia è in pericolo perché coloro che si definiscono omeopatici arrivano a prescrivere insalate di 20 o 25 rimedi da prendere nello stesso giorno e che conducono fatalmente all’insuccesso che scoraggia il paziente e gli fanno pensare che l’omeopatia non agisce.
Dovrebbero, invece, studiare bene i farmaci omeopatici per distinguerne le caratteristiche di azione.
3) Inoltre nel suddetto libro di cui è stata pubblicata l’ottava edizione francese nel 1968 è descritta l’azione di oltre trecento farmaci omeopatici per i quali sono suggerite diluizioni che arrivano al massimo alla nona centesimale.
4) Ancora: per le malattie acute si utilizzano generalmente farmaci in cui la diluizione è poco spinta (ad esempio la quarta o quinta centesimale e non la centoventesima). Perché parlano solo delle diluizioni elevate?
5) Peraltro, è molto probabile che i produttori di farmaci omeopatici millantino diluizioni altissime per rubare clientela ai concorrenti per approfittare dell’affermazione omeopatica che quanto più un farmaco è diluito più è efficace. Mi pare che Hahnemann non si spingesse oltre la trentesima diluizione centesimale.
6) Inoltre tali omeopati ignorano le istruzioni di Hahnemann che raccomandava l’utilizzo di un solo farmaco per volta, poiché si conoscono gli effetti di una sola sostanza medicinale attraverso gli esperimenti sulle persone sane, ma non quelli della combinazione di varie sostanze.
Pertanto, caso mai, sono gli omeopati l’acqua fresca, non l’omeopatia, come afferma Piero Angela.
Ciò avviene per colpa dei Governi che non istituiscono facoltà di laurea in omeopatia affiancate a delle cliniche in cui i futuri omeopati possano addestrarsi all’uso dei farmaci omeopatici sotto la guida di professori già esperti, mentre oggi gli aspiranti omeopati possono solo accontentarsi di brevi corsi tenuti da medici omeopatici volenterosi, magari mediocri essi stessi.
- 7) L’omeopatia cura il male col male.
Degli studiosi hanno scoperto che le sostanze diluite hanno un effetto di stimolazione delle funzioni dell’organismo mentre le sostanze concentrate le inibiscono e viceversa (Vedere Omeopatica terapia sull’ENCICLOPEDIA UNIVERSALE TRECCANI).
- 8) I farmaci omeopatici agiscono come un placebo.
Fingendo che sia così, perché non li utilizzano anche loro, affinché i malati non soffrano o guariscano? O altrimenti perché cercano di escludere i medici omeopatici dagli ospedali? Dunque, essi vogliono che la gente soffra o muoia, pur di fare quattrini su di essa!
- 9) Il team di Benveniste, aveva dimostrato che l’attivazione di cellule deputate alla risposta allergica era inibita da elevate diluizioni di istamina. L’editore di Inflammation Research aveva pubblicato l’articolo senza obiezioni semplicemente precisando che “gli Autori sono incapaci di spiegare le loro scoperte ma incoraggiano altri a indagare questi aspetti” (dal capitolo GLI EROI DIMENTICATI DELLA MEDICINA del libro IL TRADIMENTO DI IPPOCRATE – LA MEDICINA DEGLI AFFARI scritto dal dottor Domenico Mastrangelo).
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https://organon-dell-arte-del-guarire.blogspot.com
è la sintesi del libro base ORGANON DELL’ARTE DEL GUARIRE del fondatore dell’omeopatia, il medico tedesco Hahnemann.
Vi si insegnano le regole da rispettare accuratamente nella diagnosi delle patologie, nella sperimentazione in persone sane delle sostanze da usare in seguito nella terapia, nella preparazione dei farmaci omeopatici e nella loro prescrizione.
Nel medesimo blog si trova anche la sintesi del libro
LO SPIRITO DELLA DOTTRINA OMEOPATICA
In esso l’autore afferma che
- gli organismi viventi non restano passivi di fronte agli stimoli esterni, ma reagiscono in modo specifico. Ad esempio se si immerge un braccio nell’acqua fredda, una volta che esso viene estratto, diventa più caldo dell’altro.
- Le malattie possono essere curate efficacemente solo con l’omeopatia, poiché essa stimola la reazione dell’organismo. Ad esempio, se si immerge nell’acqua fredda un braccio scottato, in un primo momento si prova beneficio, ma poi si sente un bruciore ancora più intenso e la guarigione richiede molto più tempo. Invece applicando alcol o trementina calda sulla scottatura, si guarisce molto rapidamente.
- Bisogna usare medicamenti omeopatici che nell’esperimento su persone sane hanno causato sintomi molto simili a quelli della patologia che si vuole curare. Inoltre si deve usare una dose molto piccola del rimedio altrimenti si ritarda la guarigione anziché accelerarla.
LIBRI E BLOG DI ARGOMENTI VARI
https://laveritasulcancro.blogspot.com
è la sintesi del libro LA VERITA’ SUL CANCRO di Ty Bollinger, esperto di culturismo che dopo aver perduto in dieci anni sette congiunti a causa del cancro, è andato in giro per il mondo alla ricerca di eventuali metodi di cura migliori di quelli ufficiali e ne ha scoperti parecchi che sono anche meno costosi e assai più efficaci.
Riferisce come i Rockefeller e i Carnegie hanno ottenuto riforme che hanno privato gli Americani della liberta’ di cura e, a loro imitazione, i popoli dell’occidente. Si è così costituita la dittatura medica internazionale
https://libertadicura.blogspot.com
si dovrebbe assicurare ai cittadini:
- la libertà di rivolgersi ai medici allineati alle direttive degli scienziati oppure a quelli non allineati,
- la conoscenza delle altre scuole mediche,
- la disponibilità in tutte le città di esperti in ciascuna di esse, invece di permettere di fatto ad altri (all’industria farmaceutica) di decidere per loro,
oltre alle proposte di legge per realizzare in concreto la libertà di cura.
https://mortalita-da-coronavirus.blogspot.com/
nella home page riporta i dati più recenti del numero progressivo di morti subiti da centocinquanta Paesi del mondo e la loro posizione nella graduatoria per mortalità, ossia in rapporto al numero degli abitanti.
Nelle varie pagine - il cui elenco sta alla fine della home page del blog - poi riporta la situazione alla fine dei vari mesi da gennaio 2020.
Da tutto ciò si può essere praticamente certi che la medicina ufficiale è nelle mani di persone di pochi scrupoli, magari dell’ambiente criminale, che hanno a cuore, non la nostra salute, ma i loro dividendi come azionisti delle industrie farmaceutiche, e che da dietro le quinte decidono perfino chi deve insegnare nelle facoltà di medicina e cosa deve insegnare ai futuri medici.
In ogni caso, soprattutto l’industria farmaceutica ha interesse che i malati non guariscano mai per poter vendere la massima quantità possibile di medicinali e, pertanto, si adopera per non far conoscere le scuole mediche serie e per screditarle.
Sacrificando anche un solo centesimo del suo fatturato annuo avrebbe a disposizione oltre tredici miliardi di dollari per finanziare riviste di argomento medico o per destinarli alla corruzione del mondo delle facoltà di medicina, dell’informazione e della politica.
Ecco, forse, perché i partiti sono tutti d’accordo a fare la volontà di quella pseudo-scienza, quale è la medicina ufficiale, nel senso che non è la scienza della guarigione, ma dei palliativi e delle stampelle (che possono andare bene per i malati veramente incurabili, non per quelli che sarebbero ancora in tempo per guarire).
Probabilmente anche Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Stefano Borgonovo, "Gabbo" e altri (e insieme a loro migliaia di Italiani che ogni anno sono morti nelle mani della medicina ufficiale) avrebbero avuto una sorte assai più benevola se avessero conosciuto le scuole serie a cui ho accennato sopra e si fossero curati con esse.
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